Nei giorni scorsi alla Camera è arrivato un emendamento alla Legge di Stabilità, che se attuato, segnerà una svolta negativa per il web made in Italy.
Sto parlando della Web Tax, un emendamento proposto dal Presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (PD), che obbliga chi volesse acquistare servizi online, di qualunque genere (materiali e digitali) a rivolgersi solo a soggetti in possesso di partita IVA italiana.
Nelle ultime ore ci sono state numerosi reazioni, fra le quali quella di Matteo Renzi (segretario del PD) che ha bocciato l’emendamento per tassare le Web company, dichiarando: “I temi della Web tax vanno posti in Europa, altrimenti rischiamo di dare l’immagine di un paese che rifiuta l’innovazione”.
Dura anche l’opinione di Simone Crolla, consigliere delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy: “gli ispiratori della Web tax dovrebbero riflettere sul danno di immagine per l’Italia provocato da questo provvedimento agli occhi della comunità internazionale. È il tentativo di assoggettare le aziende digitali estere alle normative fiscali italiane, provocando un danno sia produttori che ai consumatori”.
Come riferito dal Sole24Ore, la Commissione Europea ha già in serbo una procedura d’infrazione, qualora il provvedimento divenisse legge.
Questa proposta nasce con l’intento di impedire ai giganti del Web (Google ed Amazon in primis) di sfruttare regimi fiscali vantaggiosi (paradisi fiscali in Irlanda e Lussemburgo ad esempio). La proposta è in netto contrasto con i principi di libertà e di libera circolazione delle merci, dei servizi e dei capitali (articolo 26 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea), oltre che ad essere in contrasto con l’art. 41 della Costituzione italiana che stabilisce lalibertà dell’iniziativa economica privata.
Se questo emendamento, dovesse passare e diventare legge, il nostro paese subirebbe ripercussioni economiche non indifferenti. Voi cosa ne pensate, siete favorevoli o contrari alla Web Tax?